Marco Angelucci

Intervista a Marco Angelucci, UX Designer, SEO Specialist e blogger

Marco Angelucci Consulente Seo

1) Marco, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"Più che di un ingrediente, abbiamo bisogno di una ricetta, senza ingredienti magici. Magari solo qualche sapore stimolante e un acceleratore di idee. La SEO è un processo, che inizia con l'acquisizione della fiducia del cliente e della sua consapevolezza sulle azioni che si vanno a compiere. La ricetta è in chiaro e, passo dopo passo, si prepara, si spiega e il risultato viene servito in un tavolo riservato e apparecchiato ad hoc."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"Gli errori che si possono commettere sono tanti, ma quello più grave è la presunzione di conoscere una tecnica senza averla prima sperimentata in laboratorio e senza sapere che, se si tratta di una tecnica manipolatoria (leggi eccesso di backlink di bassa qualità), Google cercherà di contrastarla. Poi ci sono gli errori di distrazione... banali ma se coinvolgono un link oppure un URL potrebbero costare caro."

3) Quale sarà il futuro della SEO?

"Ogni giorno è una scoperta e ogni giorno accadono cose interessanti, ma - detto questo - il futuro è indubbiamente nelle cose indossabili e non (Internet of Things / Wearable). Ma prima di portare un motore di ricerca dentro ad una lavastoviglie, c'è anche il mobile e soprattutto la frontiera dell'indicizzazione delle app. Molte risposte per le nostre domande, al giorno d’oggi, si possono trovare in una app (dopo Facebook ovviamente). Poi nonostante la conclamata globalizzazione dei mercati, delle economie e delle società, il futuro della ricerca sarà interamente in chiave local: non si tratta di un paradosso, ma il frutto della potentissima ricerca mobile che mi permette di raggiungere qualsiasi servizio o prodotto nel raggio del mio smartphone."

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"Il mercato SEO nostrano si sta popolando ogni anno di più addetti. Sono per la stragrande maggioranza freelance e consulenti professionisti, le agenzie si contano sulle dita di una mano e per l'industria bastano solo due dita. Indubbiamente c'è ancora spazio da vendere, se consideriamo il numero delle aziende italiane on line e, nello specifico, quelle che non hanno mai investito nulla sulla SEO. Il problema è un altro: quanti imprenditori italiani conoscono il termine SEO? Tutti conoscono Google, ma pochi intuiscono il valore di questo investimento. Negli ultimi anni fortunatamente sono aumentati gli eventi e le occasioni di formazione per i potenziali prospect, ma il lavoro "educativo" è appena cominciato..."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"È difficile che un consulente Seo non abbia avuto un'esperienza antecedente nel mondo del web: come sviluppatore o come content editor. Se così non è, meglio fare due passi indietro per conoscere meglio lo strumento di lavoro. Viceversa è opportuno che il consulente SEO acquisisca dimestichezza sia con gli strumenti tecnici del web (codice, link, URLs, etc), sia con gli elementi di comunicazione che il canale del web offre: deve conoscere e riconoscere una struttura web, dirigerla e pianificare i contenuti che offre. La migliore scuola è la pratica. I migliori professori sono i consulenti con più anni di esperienza e di esperimenti sulle spalle, mentre i migliori libri sono le SERP (pagine dei risultati)."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Le difficoltà maggiori possono provenire da due sorgenti. La prima è il cliente e l'incomprensione è il sintomo principale: ogni attività deve essere spiegata e quindi compresa non solo dal titolare di un'attività, ma anche da tutti quelli che interagiscono con lui (assistenti, dipendenti e collaboratori). Spesso non basta aver chiaro in mente il proprio lavoro: è necessaria la stessa chiarezza anche sull’organigramma aziendale del tuo cliente, soprattutto nelle aziende di medie e grandi dimensioni. La seconda è il consulente che mi ha preceduto e la miccia è il motivo per cui è stato licenziato. Correggere una scia di errori a volte è un'impresa ardua, ma con l'arma della pazienza e della costanza si possono trovare rimedi efficaci. Passare un’intera notte a inserire in un file di excel tutti i link da rifiutare potrebbe non essere l’opzione peggiore, salvo poi scoprire che il profilo è inquinato da un bot che rigenera nuovi link ogni giorno…"

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Caro SEO junior, stacca la testa dal monitor e guarda il mondo. Non servono software o scanner sofisticati per capire se un documento web è scritto in modo chiaro e se, soprattutto, contiene informazioni che sono un valore aggiunto per chi le legge. Se la vista ad un certo punto ti si annebbia, chiedi aiuto al tuo collega: se il documento passa il suo test, hai già risolto almeno il 60% dei requisiti di qualità delle Linee guida di Google. Per il restante 40%, devi essere tu a guadagnarti la pagnotta... Così per la ricerca e l'acquisizione di link: non fidarti di programmi automatici e di archivi di blog da 200 e passa euro a link. Osserva la nicchia di cui ti occupi e usa l'intuito per capire quali sono i possibili bersagli della tua campagna. Una volta trovati, usa il contatto diretto (telefono, video-chat, incontro diretto) per fare la tua proposta. Questo viene detto poco spesso: da qualche anno un consulente SEO è per il 60% un PR e solo per la parte restante un esperto di linguaggi (formali e non)."