Jonathan Pochini

Intervista a Jonathan Pochini, Consulente SEO e Nomade Digitale

Jonathan Pochini Consulente Seo

1) Jonathan, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"Al di là che potrebbe essere ancora pericoloso parlare di "magia" nella SEO (in quanto c'è sempre meno spazio per i "trucchi" che si potevano fare una volta) la risposta pignola suonerebbe tipo: "creare contenuti di valore, organizzati bene e con un occhio alle buone pratiche SEO di base". La risposta sintetica sarebbe invece: "scrivere". Scrivere bene, scrivere tanto, scrivere come un grafomane. Suona molto riduttivo e infatti lo è. Ma le osservazioni empiriche ci mostrano che, una volta installata una piattaforma funzionale e ottimizzata SEO (es: Wordpress con un buon tema e i plugin giusti), molti sono riusciti effettivamente ad avere successo anche in nicchie piuttosto competitive semplicemente scrivendo... in maniera profilica e (quasi) quotidiana. Poi naturalmente potrà arrivare il consulente SEO a ottimizzare, organizzare, moltiplicare gli sforzi fatti tramite la creazione dei contenuti... e il consulente SEO farà sempre la differenza nelle SERP. Ma se uno non ha budget sufficiente da investire per farsi affiancare in maniera significativa da un consulente SEO (ad esempio un freelance che si lancia adesso sul mercato) ma ha tempo e le capacità di scrivere in maniera decorosa... gli consiglierei di:
1) farsi dare un occhio da un SEO tecnico alla propria piattaforma;
2) farsi dare qualche lezione per scrivere bene un articolo anche da un punto di vista SEO;
3) farsi dare qualche lezione per leggere e interpretare le Google Analytics e gli altri strumenti utili per individuare argomenti e parole chiave per gli articoli da scrivere;
4) scrivere, scrivere, scrivere. Bene, con costanza, con l'intenzione di fornire un valore ai propri lettori/utenti;
5) avere pazienza; ci potrebbero volere mesi prima di ottenere un salto di qualità nel traffico proveniente dai motori di ricerca e ci potrebbero volere settimane prima di vedere un qualche segnale positivo. Ma quando questi arriveranno si potranno vedere molto probabilmente i propri sforzi più che ripagati."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"Pensare ai trucchi piuttosto che al valore da dare ai propri utenti. Non è un errore di "distrazione", è proprio un atteggiamento sbagliato. Non solo c'è ancora un po' l'idea che arrivi il SEO a mettere un po' di "SEO magic" nel sito, a fare qualche trucchetto che sbaragli la concorrenza e lanci il sito nelle vette delle SERP più competitive. Ma anche i professionisti un po' più esperti e gli imprenditori del web rischiano di cadere in tentazione, non solo per quanto riguarda la SEO ma anche per quanto riguarda il Web Marketing e le tecniche più sottili di vendita e persuasione. La domanda, che dovrebbe essere sempre "Come faccio a fornire più valore ai miei utenti/clienti?", diventa invece "Come posso arrivare primo con quella parola chiave?" quando magari i nostri competitor continuano a fornire una "risposta" migliore per quella stessa parola chiave. Oppure diventa "Come faccio ad aumentare il tasso di conversione della mia landing page?" e invece che pensare alla comunicazione come a un servizio o a investire per migliorare l'esperienza di chi ha a che fare con noi e i nostri siti (per non parlare della qualità dei nostri prodotti e servizi) diventiamo disposti a raccontare balle. Ecco un paio di esempi "innocui": i finti testimonial e le finte recensioni..."

3) Quale sarà il futuro della SEO?

"Finché ci saranno i motori di ricerca, ci sarà sempre qualcuno che vorrà essere "primo" in una determinata SERP o nicchia di mercato, ci sarà sempre un consulente che aiuterà chi vorrà ricevere maggior traffico qualificato e aumentare la propria visibilità. Cambieranno sicuramente le modalità di come si farà SEO, così come sono sempre cambiate da quanto la SEO esiste. Ma finché ci sarà qualcuno che cerca, ci sarà qualcun altro che vorrà essere trovato. E qualcun altro ancora che si proporrà di aiutare chi vuol essere trovato a farsi trovare."

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"Ho lasciato l'Italia nel 2009 per trasferirmi in Australia prima e diventare nomade digitale poi (2013). Praticamente non sono mai andato ad un convegno o a una conferenza del settore in Italia. Conosco molti colleghi ma vedo il mercato un po' da fuori da questo punto di vista: posso dire senz'ombra di dubbio che ci sono senz'altro colleghi molto preparati. Dal punto di vista dei clienti invece sicuramente il mercato è meno maturo e decisamente più piccolo del mercato anglofono, ma questo significa solo che crescerà. L'Italia è certamente una nicchia interessante ma più per i clienti internazionali che vogliono investire in Italia (all'interno probabilmente di una più grande campagna multilingua). Anche se le cose stanno cambiando c'è ancora, per quanto riguarda i clienti italiani, l'eco di un certo modo di fare tipicamente nazionale che contempla la possibilità di ritardi nei pagamenti o addirittura di un mancato rispetto dei pagamenti. È sicuramente un fenomeno minoritario... ma spicca in quanto percepito come "tutto italiano"."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"Io ho imparato "a bottega", quindi indicherei questo come il percorso principale da fare. La teoria è importante ma lo è soprattutto la pratica. Ma la pratica comtempla anche la sperimentazione, l'osservazione e l'indagine. Per quanto riguarda il rapporto teoria/pratica suggerirei di paragonare l'imparare il mestiere del SEO all'imparare a suonare uno strumento musicale: ci sarà senz'altro della teoria da studiare... "ma per essere un musicista – vien da sé – ti tocca suonare!" Per quanto riguarda la sperimentazione, l'osservazione e l'indagine secondo me è proprio un'attitudine diversa da quella che si riscontra in altri mestieri: un'attitudine che dà grande importanza al fare, allo sperimentare, allo sbagliare e all'imparare sbagliando... al prendersi anche dei rischi! Anche se in questo caso non sarebbe da considerarsi etico prendersi dei rischi con i siti dei propri clienti, quindi meglio iniziare a sporcarsi le mani fin da subito con progetti propri. È sempre un buon segno per un aspirante consulente Seo avere dei propri siti da seguire, ed è raccomandabile avere propri progetti personali con i quali sperimentare, rischiare, farsi le ossa e mettere in pratica teorie, idee e visioni che non sarebbe magari possibile o raccomandabile applicare ai siti dei propri clienti."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Personalmente ho grosse difficoltà con la gestione del tempo ma questa è senz'altro una mia caratteristica personale. Una difficoltà più oggettiva - che potrebbero avere anche molti altri colleghi freelance - sta nell'instaurare un rapporto di fiducia con i propri clienti. La SEO ha molto spesso tempi lunghi, contempla aspetti difficilmente spiegabili e comunicabili a persone che non hanno un'infarinatura tecnica (i clienti) e si situa in un terreno che è sempre instabile (per i continui cambi degli algoritmi di Google, per l'emergere di nuovi attori, per eventuali inasprimenti della competizione). Spesso i clienti arrivano e chiedono un preventivo aspettandosi che la SEO si possa vendere un tanto al chilo o un tanto al metro. Allora, ad ogni nuova richiesta di preventivo, mi ritrovo a spiegare che:
1. il meccanismo dovrebbe essere (al raggiungimento di determinati requisiti) più si investe e più si guadagna;
2. essendo essenzialmente una gara (c'è un solo primo posto nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca) non si può rispondere con assoluta precisione alla domanda "quanto mi costa raggiungere quel determinato obiettivo" perché sarebbe come chiedersi "quanto mi costa arrivare primo a quella maratona". Ci sono altri fattori e attori da considerare. E se in questo momento ci fossero 10 altri competitor decisi ad investire 10 volte tanto?"

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Di farsi affiancare da un SEO avviato. Come già detto, io ho imparato "a bottega" ed è questo il percorso che consiglierei per diventare un professionista SEO autonomo e avviato. L'esperienza è probabilmente la cosa più preziosa che un SEO Junior possa acquisire nei primi anni della sua attività. Questo significa anche che se il SEO Junior è incastrato in un lavoro ripetitivo e poco gratificante che non gli dà la possibilità di crescere e sperimentare cose nuove... dovrebbe valutare di andarsene e trovare magari altre collaborazioni. Se poi il nostro SEO Junior oltre a diventare un consulente freelance vuole diventare anche un nomade digitale (coloro i quali sfruttano la possibilità di poter lavorare online aderendo ad uno stile di vita fatto di frequenti viaggi e spostamenti) allora lo invito a contattarmi e a valutarmi come proprio mentore e maestro. Non sono infatti nuovo a queste iniziative e posso dire con un certo orgoglio di aver già fatto diventare nomade digitale più di qualcuno."