Roberto Ettorre

Intervista a Roberto Ettorre, consulente Seo pescarese

Roberto Ettorre Consulente Seo

1) Roberto, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"Una strategia SEO efficace non ha scorciatoie, è meglio non credere che esistano ingredienti magici. Quando sviluppiamo una strategia SEO ci dobbiamo sempre rendere conto che ci troviamo ad avere a che fare con delle macchine che "leggono" dei testi e ricevono degli input. A questi input, che ovviamente possono essere di vario tipo, corrispondono poi dei risultati più o meno positivi. Per questo è meglio non parlare di magia, per evitare che chi si avvicina per la prima volta a questa "disciplina" creda che esistano stregoni che in un batti baleno possano ottimizzare un sito web. O, peggio ancora, evitare che i SEO Junior, usino strategie che possono avere un effetto immediato ma che poi a lungo termine possono avere effetti penalizzanti. Se proprio però dovessi indicare un ingrediente "speciale" per una strategia SEO efficace senza dubbio direi i link che sono alla base del WWW e alla base dell'algoritmo di Google che valuta la "qualità" di un sito web. I link devono essere utili e pertinenti e devono permettere agli utenti di approfondire l'argomento trattato o approfondire un argomento parralelo e o tangente al topic principale. Infatti, se andiamo a indagare approfonditamente, i siti web altro non sono che degli ipertesti multimediali ovvero una serie di documenti messi in relazione fra loro attraverso degli Hyperlink. Google non ha fatto altro che valorizzare ulteriormente questo aspetto determinante del Web, che poi differenzia il Web in maniera decisiva rispetto a tutti gli altri strumenti di fruizione di dati e informazioni."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"L'errore principale è sicuramente quello di non avere in mente degli obiettivi chiari e misurabili. Le attività che vengono svolte per mezzo del web infatti, a differenza delle tradizionali attività di marketing offline, offrono strumenti in grado di rendere misurabile e "matematizzabile" tutti o quasi gli eventi. Ciò detto, resta immancabile in ogni strategia SEO avere degli indicatori che misurino la reale efficacia delle azioni che stai compiendo. Un altro errore frequente è quello di sottovalutare i motori di ricerca. Nello specifico Google ha un algoritmo molto complesso e articolato, credere di gabbarlo con tecniche imbecilli (e vecchie) vuol dire essere fuori dalla realtà."

3) Quale sarà il futuro della SEO?

"Non ho poteri predittivi, ma se dovessi indicare una strada, partirei dallo studio di come le macchine interpretano il linguaggio naturale concentrandomi in special modo sulla comprensione delle Query digitate o dettate dagli utenti, specie in mobilità. Le query digitate o dettate in mobilità aprono scenari davvero affascinanti, o anche la ricerca combinata attraverso un mix di testo, fotografie e suoni. Quindi suppongo che chi si avvicinerà in futuro al mondo della SEO dovrà possedere competenze sempre più complesse e rivolte in special modo all'AI."

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"Come in ogni ambito esistono fuffaroli e grandi professionisti. Il mercato nostrano si è sviluppato in maniera relativamente recente rispetto ad altri, ed è contraddistinto dalla presenza di qualche esperto, tanti professionisti, molti semi-professionisti e altrettanti avventurieri. Per fare SEO non basta mettere qualche link, bisogna possedere competenze in molte discipline differenti: bisogna essere buoni marcatori, capire qualcosa di programmazione, saper scrivere bene, saper leggere i dati e tenersi sopratutto molto aggiornato."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"Come ho scritto prima, essendo nei fatti un'attività multidisciplinare un percorso di formazione SEO non può che non essere anch'esso multidisciplinare. Elementi di Linguistica computazionale, Programmazione, HTML e CSS e la conoscenza di tool e strumenti come quelli di analisi: da Google Analytics a GTMetrix passando per altri tool come Hotjar (un sito web non usabile compromette una buona ottimizzazione) secondo me sono indispensabili in un percorso formativo che mira a far diventare i discenti dei SEO completi."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Principalmente le difficoltà che incontro nella mia attività sono legate alla scarsa comprensione che l'imprenditore medio italiano ha del mio lavoro. Purtroppo il tessuto imprenditoriale italiano è ancora troppo ancorato a vecchi schemi di promozione del proprio Business e molti stentano ancora a comprendere le potenzialità del Web. Ne sono dimostrazione i vari progetti attivati per alfabetizzare a livello informatico le aziende italiane promossi da Camera di Commercio e imprese private. Tuttavia non bisogna scoraggiarsi, il futuro e il presente è imperniato sul Web, a noi non resta che far comprendere questa verità il quanto più possibile."

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Il mio consiglio è sicuramente quello di sperimentare, sperimentare e sperimentare. Non riesco a capire come si faccia a fare SEO con i siti web dei clienti senza testare e "giocare" con il proprio sito web. I siti dei clienti non sono dei giocattoli, conviene avere un proprio dominio con il quale provare anche a fare operazioni border line per capire i confini e fin dove ci si può spingere. In ultimo, ma non di meno importanza, il consiglio che mi sento di dare ad un SEO Junior è questo: un buon sito web per essere seriamente preso in considerazione dai motori di ricerca deve essere coerente e pertinente. La coerenza e la pertinenza fanno davvero la differenza in qualsiasi progetto SEO. E, se posso, ne approfitto per consigliare una lettura che riguarda nello specifico chi si avvicina per la prima volta all'ottimizzazione per i motori di ricerca e si tratta della guida scritta da me su "Come segnalare il proprio sito a Google e farlo apparire nei risultati di ricerca" che spero possa "iniziare" qualcuno o qualcuna a questa fantastica disciplina."