Paolo Dolci

Intervista a Paolo Dolci, consulente Seo e responsabile del sito WpSEO.it

Paolo Dolci Consulente Seo

1) Paolo, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"In una strategia SEO non esiste un vero e proprio “ingrediente magico” che permette di fare la differenza. Penso che la vera discriminante in un progetto SEO lo faccia la capacità di saper “ascoltare e capire” le esigenze del Cliente e, soprattutto, la sua ottica, la sua identità, la sua attività, come funziona etc. Solo nel momento in cui riesci a comprendere ed avere chiaro tutto il contesto del Cliente, le esigenze, gli obblighi, i vincoli, il raggio d’azione a disposizione, allora potrai coniare una strategia SEO davvero efficace."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"Direi che principalmente sono 2: la mancanza di pazienza e l’idea di avere una ricetta che funziona “su tutto”. La SEO è come una partita a scacchi molto lunga dove i risultati di una mossa o di una strategia si vedono solo dopo molto tempo e solo se nel frattempo gli altri fattori in gioco non sono variati. Svolgere un’attività oggi, indipendentemente che sia fare linkbuilding piuttosto che revisionare la Seo On Site del sito, significa vedere i risultati tra qualche settimana (quando va bene) o addirittura tra qualche mese. E mentre noi attendiamo di constatare il riscontro dei nostri interventi, Google potrebbe aver già cambiato qualcosa. Per questo motivo bisogna avere una grande capacità di adattamento e “rielaborazione” (un po’ come il navigatore quando ricalcola) poiché il consulente Seo imposta una strategia a lungo termine che, però, subisce costanti modifiche in corso d’opera (Aggiornamenti algoritmici, RankBrain, nuove features consigliate come AMP, HTTPS, etc) che il Consulente deve saper gestire e, soprattutto, “pesare” nel modo corretto quando arriva il momento di fare dei bilanci e valutare l’efficacia della strategia Seo. Quindi, riassumendo, se volete fare Seo non approcciatevi a rincorrere tutti i trend del momento o a intervenire sul sito (On Site / Off Site) il giorno che registrate una minima flessione nel ranking. Probabilmente a generarla è stato tutt’altro e non sarà il vostro intervento dovuto all’ansia a recuperare quella posizione persa che farà cambiare il risultato. Anche perché l’esito di quell’intervento fatto in fretta e furia e con poca razionalità lo vedremo probabilmente tra qualche settimana."

3) Quale sarà il futuro del SEO?

"Sicuramente il discorso del Mobile continuerà a prendere sempre più piede e mi aspetto grandi stravolgimenti in tal senso da parte di Google e degli altri motori di ricerca. Per ora si attende un altro update “mobile oriented” per Maggio, poi tireremo le somme. Il traffico verso i siti sarà sempre più composto da visitatori mobile e perciò bisognerà sviluppare strategie che siano più performanti in contesti geolocalizzati, lavorare sulla UX per migliorare l’esperienza utente anche se mi aspetto i più grossi “stravolgimenti” quando diventeranno d’uso comune le tecniche di advertising che sfruttano la prossimità. Senza dimenticare i segnali social che, prima o poi, dovranno iniziare ad avere un peso nel contesto Seo. Nel momento in cui non sarà più l’utente a cercare il prodotto, ma saranno i prodotti a “promuoversi” all’utente mentre gira per la città, bisognerà capire come cambieranno le abitudini degli utilizzatori del web e adeguarsi ai nuovi trend. Come sempre c’è chi dice che la Seo è morta o morirà e chi dice che invece sopravviverà; in generale ritengo che finché ci saranno attività on line (non necessariamente siti web) che avranno bisogno di visibilità, le attività di noi Consulenti continueranno ad essere richieste. Cambieranno le strategie, i tecnicismi, probabilmente anche le competenze che dovremo aver sviluppato, ma l’attività di posizionamento rimarrà necessaria per chi vuole avere successo."

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"Giovane e confuso. La SEO in Italia ancora non viene vista come un’importante elemento del marketing di un’azienda. Sono ancora poche le aziende che ne comprendono i reali benefici e importanza e per ora viene vista come un’attività troppo “labile” come garanzia di risultati per essere sostitutiva di altri investimenti come quelli nella pubblicità tradizionale. Nonostante la pubblicità sul web offra molto più controllo e statistiche oggettive sull’andamento di una determinata campagna (indipendentemente dal fatto che parliamo di Seo, Social o di adv) l’imprenditore nostrano preferisce i canali più tradizionali perché li conosce, perché per anni sono stati il fulcro della visibilità della sua azienda e perché i nuovi media risultano ancora molto ostici per guadagnarsi la fiducia delle aziende.

Quanto detto si unisce con l’”analfabetismo digitale”, se così si può definire, che purtroppo è ancora molto diffuso nel nostro Paese. Sono ancora molte, troppe, le persone che non riescono a capire le potenzialità di una presenza online ben strutturata, come sono ancora molte le persone scettiche nei riguardi delle novità che i web e le tecnologie in generale hanno portato. In questo “clima” di disinformazione/ignoranza, quindi, è poi facile che si diffondano “leggende metropolitane” che portano a vedere la SEO come una sorta di bacchetta magica a cui fare riferimento nel momento che in azienda le cose iniziano ad andare male.

Sono pochi gli imprenditori che “pensano al domani e al dopodomani” quando le cose vanno bene. Molto spesso chi ci contatta è a un passo dal fallimento e spera/crede che con qualche centinaio d’euro questi ragazzi SEO che premono tasti sul pc riusciranno a cambiare le loro sorti aziendali. Mi spiace dirlo, ma non è così e ai nostri Clienti cerchiamo sempre di spiegare come funziona questo tipo di attività senza illuderli e promettergli risultati miracolosi. Stare con i piedi ben saldi a terra è la prima regola. Oltre ciò va considerato il mercato anche dal punto di vista di noi professionisti. Un vero e proprio boom come ci si aspettava credo che ancora non ci sia stato. Se c’è stato si è trattato di un “boom a metà”. Lato “potenziali Clienti” come dicevo siamo fermi a imprenditori che pensano che con qualche centinaio d’euro e qualche “trucchetto che solo noi Seo sappiamo” riusciremo a fargli aumentare i fatturati. Lato Consulenti Seo invece c’è un boom quantitativo e ogni anno il numero di Consulenti SEO in Italia aumenta drasticamente. Anche qui penso che sia dovuto comunque ad un’informazione non corretta in cui tanti giovani pensano di poter “vivere di web” stando a casa propria facendo corsi da poche ore e poche centinaia d’euro. Non voglio smontare questo “mito” ma mi sento di dire che per quanto l’attività di Consulenza SEO offra tanti benefici e soddisfazioni tra cui la flessibilità dell’orario, il lavorare da casa, il seguire progetti di caratura nazionale, etc, si tratta comunque di un’attività professionale che implica la gestione del Cliente, la gestione dell’amministrazione, la formazione costante e tutte quelle attività tipiche in qualsiasi altra realtà aziendale. Questi due “lati della medaglia” portano ad un risultato non troppo lusinghiero per quella che è la mia valutazione del mercato italiano. Da una parte imprenditori che pensano di vedere i loro fatturati decollare con poco impegno, dall’altro un surplus di Consulenti Seo o presunti tali che , molto spesso, lasciano solo un brutto ricordo ai Clienti gestiti contribuendo ad aumentare lo scetticismo verso la nostra professione."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"Dirò una cosa scontata ma i primi elementi fondamentali per imparare la Seo sono passione e curiosità. Se sei un’amante dei lavori fatti di tanti “compitini” sempre uguali allora la Seo non fa per te. E’ un lavoro dinamico, in cui bisogna essere sempre sul pezzo e dove la formazione non si esaurisce mai. Chiarito questo punto direi che il percorso di formazione per diventare Consulente SEO dovrebbe partire dalla messa online di un sito. Mi è capitato di partecipare a Corsi SEO dove alcuni dei partecipanti non avevano mai toccato con mano un sito. Considerando che l’intero lavoro di un SEO sta nel seguire e curare in tutte le sue parti tecniche e contenutistiche un sito web penso che il punto di partenza per la formazione SEO debba essere proprio questo. Una volta che hai un sito e ti scontri con la quotidianità della sua gestione e ti poni le domande corrette sul perché non si indicizza etc allora ci sono tutti i presupposti per far sì che quella curiosità di cui parlavo all’inizio si attivi. Credo che un Corso SEO, anche quelli fatti per chi è alle primissime armi, vada frequentato solo dopo aver avuto un’esperienza con la gestione dei siti web perché avremo acquisito un bagaglio di conoscenza ed esperienza che torneranno sempre utili in futuro. Una volta che si han ben chiaro come funziona gestire un sito e come ragionano Google e gli altri Motori di Ricerca bisogna solo mettersi a studiare e sperimentare leggendo i blog dei professionisti di questo settore e sperimentando sulla propria pelle la veridicità di quanto si legge."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Prendo come spunto per la risposta quanto detto al punto 4) nella domanda sul mercato SEO nostrano. La difficoltà maggiore è togliere l’illusione della bacchetta magica ai Clienti. Spesso abbiamo a che fare con aziende pronte a firmare il contratto ma quando la nostra previsione di risultati è ridimensionata e più realistica rispetto ai “sogni dell’imprenditore” c’è un primo stop alla trattativa. Oltre questo, sempre riprendendo il discorso della domanda 4), l’altro problema sono le esperienze pregresse dei Clienti. Non è raro che a contattarci siano società che prima di noi hanno già avuto esperienze con Agenzie o singoli Consulenti SEO. Come detto in Italia siamo in tanti e, come ci sono professionisti della SEO molto validi, ahimè, ci sono anche quelli alle prime armi che dopo il primo Corso SEO si buttano nel mercato con prezzi al ribasso e poca qualità. Queste figure spesso non lasciano un bel ricordo ai Clienti che poi risultano essere molto restii e sfiduciati quando contattano realtà più professionali."

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Come dissi in un’altra intervista il consiglio migliore che mi sento di dare è: "Leggi tutti, ma non credere a nessuno!" Nel senso, documentati su tutto quello che si dice della SEO, sulle novità, sui casi di successo, ma non prendere mai nulla come vero o come “ricetta seo” da applicare a testa bassa con tutti i Clienti. La SEO è un’attività in perenne mutazione dove le regole che valgono oggi non varranno tra 10 giorni e dove se si pensa di aver trovato la “soluzione” si commette un grande errore di presunzione. Per questo è giusto documentarsi su tutto ciò che si dice sulla SEO e stare sempre sul pezzo ma aggiungerci anche una forte dedizione alla sperimentazione e alla pratica. Testiamo tutto quello che si dice, verifichiamo se quel caso di successo è ripetibile su altri siti o se ha funzionato solo in quell’occasione. Se ha funzionato solo in quell’occasione domandiamoci perché, come mai, e troviamo delle risposte per poi tornare a sperimentare per confermarle. E anche quando pensi di aver capito come funziona, non fermarti nella tua ricerca di novità perché Google sta già ragionando sul prossimo algoritmo che mescolerà di nuovo tutte le carte."