Gianluca Campo

Intervista a Gianluca Campo, SEO Manager di Boraso

Gianluca Campo Consulente Seo

1) Gianluca, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"Non credo in genere esista un solo ingrediente magico, d'altronde sono più di 200 i fattori che determinano il ranking su Google. Se volessi però evidenziare un elemento direi che la prima componente di successo è l'attività di analisi delle ricerche organiche intesa come analisi dei bisogni informativi degli utenti rispetto ad un particolare tema."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"Penso che esistano diversi errori che si tende a commettere e che io stesso ho commesso in passato.
1) Il primo è non domandarsi il perché delle cose. Penso che dovremmo essere ossessionati dal perché delle cose, anche il nostro cliente dovrebbe farlo: "Perché lavorare su questa riprogettazione del sito?", "Perché questo dovrebbe portarmi più traffico qualificato?". Da buoni consulenti dovremmo essere noi i primi a porci queste domande durante la lavorazione dei documenti o nelle attività operative.
2) Il secondo è non conoscere il modello di business di un cliente: cosa vende esattamente, a chi lo vende, chi sono i fornitori, quali i costi. Sulla scorta di queste e altre domande simili è possibile capire meglio le esigenze del cliente e degli utenti di Google che s'intende intercettare.
3) L'ultimo è seguire pedissequamente le best practices. Un po' tutti usiamo delle checklist per rilevare ogni tipo di criticità possibile. Tuttavia, per fornire valore aggiunto ai nostri clienti occorre andare oltre, dare priorità, evidenziare criticità particolari che possano impattare sul posizionamento organico o che possano indirizzare più traffico in target, prestare molta attenzione alla fruibilità dei contenuti da parte degli utenti."

3) Quale sarà il futuro della SEO?

"Da buon appassionato di tecnologia e futurologia non posso che dire che la SEO morirà: una volta raggiunta la singolarità tecnologica la professione del SEO potrebbe essere utile quanto quella dell'agricoltore, del commerciante o del medico cioè zero. Prima di arrivare a tanto, però, nel breve termine il SEO e la SEO saranno ancora molto utili per capire come la ricerca organica si evolverà sui dispositivi mobili e indossabili e come questi scriveranno nuove pagine della storia del marketing, secondo me sempre più online-centrico."

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"La domanda di SEO mi sembra in crescita sia a livello quantitativo che qualitativo. Sulla qualità mi sembra ancora di vedere qualche cliente poco preparato e questo può essere deleterio per la riuscita di un progetto. Sulla quantità invece mi sento di dire che i mercati come Milano, Roma e le altre grandi città crescono, mentre alcune province italiane mi sembra siano ancora digiune di SEO e quindi si potrebbero aprire nuove opportunità nei prossimi anni. Anche l'offerta di SEO mi sembra in crescita in tutti i sensi. L'unica nota che aggiungerei è che il livello qualitativo medio, anche se in crescita, è più basso rispetto al mercato anglosassone nonostante esistano professionisti di spicco riconosciuti anche all'estero."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"Nessuno dei colleghi con cui ho lavorato sino ad oggi ha seguito un percorso formativo preciso, per questo non credo esista un percorso più corretto di un altro. Sulle competenze che occorrono invece si potrebbe discutere a lungo. Non sarebbe male vedere dei percorsi formativi accademici che possano discutere di SEO trattando nozioni di Programmazione Web, Information Retrieval, Machine Learning, Statistica e Marketing. A livello personale posso aggiungere che sono stato svezzato a pane e documenti in SEMS e che un'altra svolta sono stati i corsi di Enrico Altavilla. Queste cose unite alla curiosità e alla voglia di imparare hanno costituito il mio percorso formativo."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Mi piace molto automatizzare le attività più onerose. A volte però questo crea un trade-off tra il (breve) tempo impiegato a svolgere un'attività e il (tanto) tempo impiegato per la sua revisione, necessariamente manuale. La principale difficoltà di tipo tecnico direi che è questa. A livello organizzativo, vedo troppo spesso la SEO in secondo piano rispetto ad altre attività. È chiaro che molto dipende dagli obiettivi del cliente è quindi a volte può essere necessario che sia così, ma nella maggior parte dei casi un progetto SEO completo può fornire spunti e suggerimenti che altrimenti non si avrebbero."

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Di studiare e sperimentare tanto. E di non scoraggiarsi mai di fronte allo studio di nuove materie anche se distanti dal proprio background formativo. In fondo, è quest'ultimo punto che rende la professione del SEO un mestiere bellissimo."