Michele Marchi

Intervista a Michele Marchi, consulente SEO di Ferrara

Michele Marchi Consulente Seo

1) Michele, qual è a Tuo avviso l'ingrediente magico di una strategia SEO efficace?

"L'unico ingrediente veramente "magico" DELLA SEO, credo sia IL SEO. Come in tutte le attività, anche in questa è sempre la persona che la svolge a fare la differenza. Sia che si tratti di un unico professionista freelance, piuttosto che di un SEO a capo di un progetto più complesso, che prevede il coordinamento di altri professionisti, sono le qualità individuali del singolo, l'unico vero ingrediente "magico". La professionalità, la coerenza con gli obiettivi assegnati, l'esperienza, la correttezza nei confronti del committente e di eventuali collaboratori al progetto, le conoscenze prettamente tecniche, l'elevata empatia verso le esigenze e la realtà del cliente, la capacità di essere camaleontici e di adattare il proprio intervento alla singola realtà che ci si trova ad affrontare volta per volta, l'attitudine ad esporre sempre con chiarezza ed univocità le cose come realmente stanno, senza scendere a troppi compromessi, la capacità di analizzare il contesto in cui ricade l'intervento e di riuscire a vederlo sotto diverse sfaccettature (marketing, commerciale, Seo, ecc), oltre ad un'adeguata esperienza nel ricoprire incarichi simili; questo mix probabilmente costituisce una solida base per l'ingrediente magico."

2) Qual è secondo Te l'errore principale da evitare quando si fa SEO?

"Focalizzarsi su un solo aspetto limitato dei risultati, senza perseguire costantemente una strategia di ampio respiro è il classico approccio sbagliato da evitare al giorno d'oggi per creare valore attraverso la SEO ed il web marketing. Ed è anche – tanto per essere chiari – uno dei principali errori che ho commesso io stesso anni fa, sia per promuovere mie iniziative, che quelle dei clienti. Ad esempio, focalizzarsi unicamente o principalmente sugli strumenti di Analytics, porta a perdere di vista l’"insieme" a scapito del piccolo, effimero, singolo, risultato. Oggi per ottenere risultati rilevanti e tangibili occorre – oltre ad una maggiore, enorme, fatica – anche un impegno "a tutto tondo" rispetto al passato. L'ho provato "sulla mia pelle". Per cui, strumenti di analisi, sì, ma solo se sono calati nel contesto di una strategia di Web Marketing complessiva. Diversamente, il rischio di vedere l’albero e non la foresta diventa concreto. La gratificazione dei numeri che tornano indietro in termini di conversione non deve offuscare la mente del SEO. Ci deve essere la consapevolezza che quei numeri sono il frutto di una buona taratura di tutti gli ingredienti, evitando di spostare l’attenzione sul mezzo, piuttosto che sul senso dell’attività stessa. Una campagna efficace di SEO ha senso solo se riesci a mantenere la visione globale, riconducendo la strategia che stai applicando ai vari mezzi, come volta a generare trasversalmente una risposta sul target, seguendo gli utenti tra più canali, con più contenuti, con diverse strategie. Il rischio più grande per chi è alle prime armi – è invece evidenziare quanto più possibile la sorgente del traffico (il canale) a discapito del mix di strategie e contenuti che lo hanno reso efficace, senza interpretare l’efficacia di una strategia – fatta di contenuti - a trecentosessantagradi."

3) Quale sarà il futuro della SEO?

"La prima risposta che mi viene in mente è, francamente, "non lo so". Prevedere il futuro è un esercizio piuttosto complicato e, da un certo punto di vista, lo considero anche non particolarmente fruttuoso. Si può provare ad anticipare qualche tendenza, anche se non è facile. Parlando di Google, che, ad oggi, piaccia o no, costituisce il maggior bacino di attenzione da parte di chi fa SEO, ritengo che ci sarà un'evoluzione – neanche troppo distante in termini di tempo – verso il “pay”. Già abbiamo assistito a numerose modifiche introdotte da “G” volte ad aumentare il numero di funzionalità messe a disposizione tramite servizi a pagamento (Ad Words) ed è molto probabile che questa tendenza si sviluppi ulteriormente in futuro (3 Pack Map), costringendoci a convertirci – almeno parzialmente – dal fare SEO per la SERP a fare SEO di servizi a pagamento.
Dal punto di vista più tecnico, sarà necessario tener conto di alcune tendenze che Google sta mettendo in atto:

  • Sicuramente continuerà nella strada intrapresa, come dimostrato anche da alcuni recenti brevetti, nella direzione verso l'apprendimento del linguaggio naturale, con relative implicazioni semantiche e relazioni tra ricerche vocali e relativi risultati restituiti;
  • Conferma assoluta dell'indispensabilità dei backlink per rankare;
  • Progressiva espansione verso il “Mobile-First” con tutto ciò che ne consegue;
  • Sempre maggiore enfasi sulle ricerche personalizzate, con particolare riguardo a quelle “vocali”;
  • Rilevanza sempre maggiore delle “Ricerche Locali”, strettamente correlate alla quota sempre crescente detenuta dal “mobile”;
  • Probabile aumento del focus verso il marketing espresso attraverso i video e le immagini"

4) Come descriveresti il mercato SEO nostrano?

"Lo descriverei per quello che è: ..... un ..... mercato, appunto, e come tale, composto da varie componenti e varie sfaccettature. Come in tutti i mercati troviamo varie tipologie di attori, siano essi clienti o fornitori e fortunatamente esiste molto concorrenza, che non è mai troppa; la nota positiva del contesto in cui si opera attualmente è la fortuna di potersi muovere – anche se purtroppo non so ancora per quanto – all'interno di un mercato totalmente deregolamentato, essendo totalmente contrario a qualsiasi tipo di regolamentazione. Sono convinto che esistano ampi spazi, ulteriormente espandibili, per chi si approccia alla SEO con professionalità, serietà e dedizione. Ritengo che possa trovare molto spazio, ed in futuro ancora di più, la figura del freelance che opera con un elevato grado di flessibilità e di personalizzazione nei confronti dei clienti, soprattutto PMI e micro-attività; credo che il mercato premierà ulteriormente questa figura. Per il resto, avendo avuto esperienze di lavoro sia con PMI, che con multinazionali, in Italia ed all'estero, posso affermare con tranquillità che il proverbio “tutto il mondo è paese” calza a pennello anche alla nostra realtà."

5) Qual è a Tuo avviso il corretto percorso di formazione di un consulente Seo?

"Parliamo di una professione con talmente tante sfaccettature, che definire un percorso netto inequivocabilmente mi riesce difficile. C'è chi proviene da un percorso di studi informatici, chi da studi umanistici, altri, come il sottoscritto, dalle vendite e dal marketing. Ma è anche un lavoro che si impara direttamente sul campo ed attraverso la pratica, lo studio, la conoscenza e l'aggiornamento costante e continuo. Per cui non credo che esista un percorso definibile “corretto”. Avendo la bacchetta magica, l'ideale potrebbe essere: alcune esperienze nelle vendite e nel marketing (in modo da acquisire una visione proveniente anche “dall'altro lato della barricata”), alcune conoscenze di base informatiche (indispensabili se si desidera affrontare questa professione), unite alla curiosità mentale, ad una mentalità "reverse engineering oriented" ed al desiderio continuo di sperimentare e di mettersi in gioco, da unire ovviamente ad uno spiccato, innato, interesse verso il web ed i motori di ricerca. Le inclinazioni personali, oltre al caso – sempre influente – faranno poi il resto ed indirizzeranno il professionista più verso un lavoro in “Agenzia” oppure come “Freelance”."

6) Quali sono le principali difficoltà che riscontri nella Tua attività?

"Le difficoltà principali, che coincidono spesso con la difficoltà maggiore ad ottenere risultati positivi, sono riscontrabili in alcuni casi fortunatamente ben circoscritti:

  • Scarso coinvolgimento del committente nel progetto, per mancanza di tempo, di volontà, di interesse o per mille altri motivi; sono del parere che spesso esista una relazione diretta fra quanto il cliente è partecipe ed attivo in prima persona nel progetto ed i risultati che si possono ottenere dal progetto stesso.
  • Nel caso di aziende medio-grandi, diversi livelli stratificati di competenze e funzioni aziendali, che rendono i tempi di reazione e di intervento più lunghi e le relazioni meno snelle e più complesse, con il conseguente rischio di un allungamento dei tempi anche nell'ottenimento dei risultati attesi.
  • Il “fattore tempo” in generale. Il tempo, oltre ad essere il mezzo di pagamento più pregiato, insieme alla moneta, è per certi versi anche il nemico numero uno, essendo un elemento scarso e non sostituibile. Non parliamo poi dei continui allungamenti dei tempi relativi alle risposte da parte di Google (sand box, indicizzazione, posizionamento, ecc).
  • In alcuni casi limite, presenza di funzioni aziendali che hanno una visione operativa diversa da quella necessaria ai fini dell'ottenimento dei risultati attesi, fino ad arrivare talvolta ad una scarso livello di collaborazione operativa. Fortunatamente l'esperienza aiuta a limitare queste “sciagure” professionali a pochi casi circoscritti: in queste situazioni - detto come va detto – è meglio che ognuno rimanga “a casa sua” - ne giova la salute fisica e mentale."

7) Quale consiglio daresti ad un SEO junior?

"Come diceva quel proverbio? "Non accettare consigli, nemmeno dal sottoscritto". Scherzi a parte ed ammesso che sia nelle condizioni di fornire consigli a chicchessia, vorrei innanzitutto trasferire un concetto importante: questa non è una professione “come le altre”, oppure un lavoro che si può svolgere a tempo pieno e come attività principale soltanto “perchè non si ha trovato di meglio”. Credo invece che serva una passione incrollabile in ciò che si fa, la volontà di dedicare la gran parte delle ore disponibili di ogni giornata, praticamente ogni giorno, e senza che ciò pesi minimamente – anzi, esattamente il contrario!! - Si, insomma, quasi una “malattia”. Ad un SEO junior suggerirei di:

  • Iniziare apprendendo i concetti principali tramite la lettura di pochi, basilari, selezionati, testi specifici (in primis “The Art of SEO”);
  • Cercare di acquisire un'ampia conoscenza relativa al funzionamento dei motori di ricerca;
  • Acquistare un dominio ed uno spazio hosting e di iniziare a sperimentare “smanettando” in prima persona;
  • Testare, testare, testare;
  • Studiare, studiare, studiare;
  • Verificare direttamente tutto ciò che si è appreso, non limitandosi a prendere tutto per oro colato, ma passando ogni nozione appresa al vaglio delle verifiche personali;
  • Cercare di capire prima possibile se si desidera (per carattere, necessità, inclinazioni personali od altro) intraprendere un percorso di lavoro all'interno di contesti più ampi – quali, ad esempio, un'agenzia SEO – oppure se si preferisce “correre da soli”;
  • Tenere in forte considerazione il fattore “tempo”; prima di avere un quadro completo di questa professione, per forza di cose, occorrono – volenti o nolenti – anni."